Tecnica GBT Guide Biofilm Therapy
La pulizia dei denti in relax senza dolore, esiste?
Oggi finalmente si.
Nelle vecchie tecniche degli anni ’80 era previsto “raschiare” la superficie dei denti per togliere il tartaro con delle piccole lame e con degli ultrasuoni grossi. Si completava la seduta lucidando la superficie dei denti con delle paste abrasive per togliere le macchie.
La raschiatura e la lucidatura sono potenzialmente in grado di portare via della sostanza dal dente consumandolo e quindi rendendolo più sensibile al freddo.
Oggi invece abbiamo a disposizione degli strumenti nuovi che permettono di pulire bene i denti in modo delicato e di proteggerli senza rovinarli.
La nuova tecnica si chiama GBT (guided biofilm technique), e si basa sul principio che bisogna mettere il focus non solo sul tartaro ma anche sul biofilm batterico.
Si comincia evidenziando la placca e il tartaro applicando un batuffolo di cotone imbevuto di colorante sui denti: questo colorante permette al paziente di vedere dove residua lo sporco, e quindi di capire i suoi punti deboli quando spazzola così da poter migliorare a casa la sua igiene quotidiana. Il colorante è anche una guida per l’igienista perchè offre la certezza a fine seduta di aver pulito veramente tutto.
Il primo strumento che si utilizza sono le “polveri“: un getto di acqua tiepida miscelata a polveri delicate che permettono di disgregare gentilmente la placca senza dare alcuna sensibilità al dente o alle gengive, ma agendo in modo mirato solo sullo sporco e sulle macchie. La sensazione in bocca è finalmente piacevole, come se i denti facessero una doccia di acqua tiepida.
Rimossa la placca, resterà in alcuni punti il tartaro che è duro e attaccato ai denti.
Il tartaro è quella formazione giallastra che non si riesce a rimuovere con lo spazzolino o con le polveri. Il tartaro viene rimosso con ultrasuoni sottili e leggeri. Questi vibrano delicatamente grazie alle ultime tecnologie e non danno alcun fastidio ai denti e alle gengive, come invece succedeva una volta. Inoltre possono raggiungere punti difficili grazie alle loro sottili dimensioni senza dover necessitare delle vecchie lame appuntite.
Per chi fosse comunque ipersensibile, prima di cominciare la seduta o a richiesta, può chiedere che venga utilizzata l’anestesia in crema, spray o tradizionale a seconda della propria personale necessità.
Nelle vecchie tecniche degli anni ’80 era previsto “raschiare” la superficie dei denti per togliere il tartaro con delle piccole lame e con degli ultrasuoni grossi. Si completava la seduta lucidando la superficie dei denti con delle paste abrasive per togliere le macchie.
La raschiatura e la lucidatura sono potenzialmente in grado di portare via della sostanza dal dente consumandolo e quindi rendendolo più sensibile al freddo.
La nuova tecnica si chiama GBT (guided biofilm technique), e si basa sul principio che bisogna mettere il focus non solo sul tartaro ma anche sul biofilm batterico.
Rimossa la placca, resterà in alcuni punti il tartaro che è duro e attaccato ai denti.
Il tartaro è quella formazione giallastra che non si riesce a rimuovere con lo spazzolino o con le polveri. Il tartaro viene rimosso con ultrasuoni sottili e leggeri. Questi vibrano delicatamente grazie alle ultime tecnologie e non danno alcun fastidio ai denti e alle gengive, come invece succedeva una volta. Inoltre possono raggiungere punti difficili grazie alle loro sottili dimensioni senza dover necessitare delle vecchie lame appuntite.
La tecnica GBT è utile per tutti quei pazienti che soffrono di ipersensibilità dentale o di gengivite. L’ipersensibilità dentale si ha quando i denti sentono il freddo perchè le gengive si sono ritirate e la radice del dente è rimasta esposta. La gengivite invece è quando le gengive sono rosse e gonfie per gli accumuli della placca. In questo caso la gbt è molto delicata per i denti sensibili al freddo, grazie all’acqua tiepida e alla minore abrasività sul dente. Per le gengive infiammate la Gbt è perfetta in quanto va a rimuovere ogni accumulo di placca e permette alle gengive di guarire.
Le persone scelgono questa tecnica perché è molto più confortevole e non si sente alcun dolore. Rispetto alla pulizia dei denti che veniva eseguita una volta, dove le persone riferivano di provare dolore e soffrire, con questa tecnica le persone riferiscono di avere invece una sensazione di maggiore pulizia , di essere rimasti rilassati durante tutta la seduta, e nelle ore e giorni successivi di non avere avuto alcun fastidio o dolore.
La tecnica Gbt costa qualche decina di euro in più rispetto alla tecnica tradizionale.
Innanzitutto ci vuole il professionista che conosca la tecnica, quindi abbia studiato, e la sappia applicare correttamente. Inoltre è necessario che lo studio abbia acquistato le macchine necessarie per svolgere la pulizia dei denti in questo modo : lo strumento con le polveri e gli strumenti collaterali a ultrasuoni con la tecnologia di ultima generazione.
La tecnica classica è una buona tecnica ma è meno precisa a fronte di un maggiore fastidio. La tecnica Gbt è più efficace perché è più precisa e riesce ad arrivare negli spazi dove prima con gli strumenti rigidi e spessi non si riusciva ad arrivare. Le polveri anche se non colpiscono direttamente la superficie del dente, sono in grado di creare un “vortice” che rimuove lo sporco anche negli spazi dove non è possibile accedere. Inoltre grazie alle loro piccole dimensioni sono in grado di rimuovere i pigmenti dalle porosità più piccole del dente.
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